Il pranayama è la pratica del controllo del respiro, il quale è la sorgente del prana, l’energia vitale che scorre in noi.
I polmoni sono gli organi deputati alla respirazione, hanno il compito di portare l’ossigeno a tutto il corpo ed occupano quasi completamente la cavità toracica da sotto le clavicole fino all’addome, in due spazi separati, tra i quali si collocano il cuore, la trachea, l’esofago e molti linfonodi.
I polmoni sono privi di muscoli, svolgono quindi un ruolo passivo che implica, per l’atto respiratorio, il coinvolgimento di altre parti del corpo, in primis il diaframma.
L’uomo si avvale di tre tipi di respirazione:
- respirazione addominale
- respirazione toracica
- respirazione apicale
Vediamole ora in dettaglio.
La respirazione addominale è detta anche respirazione diaframmatica. In realtà il diaframma, muscolo semivolontario, interviene sempre, in qualsiasi tipo di respirazione ed è il muscolo respiratorio per eccellenza.
Respirare con l’addome, è una cosa istintiva, è il respiro delle emozioni, dei bambini, il cosiddetto “respiro di pancia“.
Il diaframma è un muscolo laminare, a forma di cupola, che funziona come il meccanismo di uno stantuffo. Il suo vertice sale all’interno della gabbia toracica per andare ad appoggiarsi sui visceri, sostenuti a loro volta dalla muscolatura addominale e crea, ad ogni atto respiratorio, una pressione che permette ai polmoni di riempirsi e svuotarsi.
La respirazione toracica, è una respirazione profonda che permette l’immissione di aria nei lobi inferiori dei polmoni, normalmente poco stimolati, con la quale si vanno a riscaldare i core muscles, muscoli profondi della cintura addominale.
Bacino, colonna vertebrale e cassa toracica (organi scheletrici) assieme ai muscoli inspiratori ed espiratori (organi muscolari), permettono l’azione meccanica dell’atto respiratorio. L’inclinazione delle coste, in avanti, in basso e di lato, grazie ai muscoli inspiratori, facilita l’allargamento della gabbia toracica, mentre i muscoli espiratori, addominali e dorsali, si contraggono per permettere l’inclinazione in avanti e in basso degli anelli costali. È una meccanica simile a quella di un mantice che crea la compressione dei polmoni e la fuoriuscita dell’aria.
La respirazione che si utilizza nel Pilates, è esclusivamente la respirazione toracica, ma ancora si distingue in alcuni particolari: si definisce quella codificata da J.H.Pilates come una respirazione toracica bassa lateroposteriore mista (le due componenti costale ed addominale si integrano a vicenda) dove si inspira dal naso e si espira dalla bocca generando una espirazione forzata per attivare e tenere maggiormente il core. Con il costante controllo addominale non avvengono movimenti a livello della pancia.
La respirazione apicale è chiamata anche respirazione clavicolare: per capirci, hai presente il “petto in fuori e pancia in dentro” della postura militare? Quella.
Essa però è la meno efficiente, infatti può essere considerata una disarmonia dell’azione respiratoria a tutti gli effetti, in genere dovuta a retrazioni dei muscoli respiratori.
Yoga Pilates Venezia propone dei percorsi di educazione al respiro, alla scoperta della propria consapevolezza di ciò che avviene in noi, al fine di migliorare l’elasticità e l’efficienza della gabbia toracica.
I benefici che derivano dalla giusta impostazione ed esecuzione dell’intero ciclo respiratorio sono molteplici: allenamento muscolare, corretta postura, miglioramento della concentrazione, miglioramento dei processi metabolici dell’intero organismo, controllo degli stati d’ansia e in generale aiuto al complessivo rilassamento del corpo e della mente.
Una volta acquisita una buona gestione del respiro ed una discreta flessibilità del corpo, il nostro percorso formativo prevede il passaggio alla pratica vera e propria del Pranayama.
La radice sanscrita prãna ha un significato ampio proprio come la parola yoga.